La ludopatia, o dipendenza da gioco d’azzardo patologico, è una vera e propria malattia. Infatti tale problematica condiziona profondamente la vita di chi ne è affetto: mina la competenza sul lavoro, le relazioni e la gestione del tempo libero, perché la mente è incentrata sul gioco e tende a trascurare tutto il resto.
Vi sono dei centri specializzati nella cura di simili disturbi, come il San Nicola che si trova ad Arcevia (provincia di Ancona). Cercare un supporto esterno è fondamentale quando si soffre di una dipendenza, che sia da una sostanza come la droga o l’alcool o – appunto – dal gioco d’azzardo.
Nelle prossime righe vi forniremo alcuni stratagemmi utili per affrontare la ludopatia; è comunque essenziale chiedere aiuto a un professionista del settore per uscire completamente da questo tunnel. Alcuni credono che solo le bevande alcoliche e le droghe siano pericolose nell’ambito della dipendenza, ma non è così, dato che anche certe attività (come il poker, le slot-machines ecc.) generano il cosiddetto meccanismo della ricompensa e risultano incredibilmente alienanti.
Cosa fare, quindi, se si è colpiti da questa patologia?
1. Coltivare abilità come la resilienza
La resilienza, letteralmente, è la resistenza di un materiale agli urti e ai danni: in senso metaforico, è la capacità di superare gli ostacoli e i traumi senza cedere. Questa abilità psicologica è indispensabile in caso di dipendenza dal gioco d’azzardo, perché aiuta tantissimo ad adottare uno stile di vita sano.
La ludopatia ha, tra i propri effetti principali, un notevole stress: uno stato di ansia che può dare origine ad autentici disturbi dell’umore nelle situazioni più gravi. La resilienza è nemica dell’angoscia e dell’irrequietezza, ed è ottima per assumere comportamenti e atteggiamenti più funzionali.
2. Dedicarsi ad attività prosociali
Le attività prosociali, importanti sin dall’infanzia, sono quelle connesse a qualità come l’empatia, l’ascolto del prossimo, la collaborazione, la propensione al conforto. Sono un’eccellente soluzione per imparare a stare con gli altri, per allontanarsi dai pensieri negativi e da abitudini dannose come il gioco d’azzardo.
Sono tante le possibili attività prosociali che supportano chi soffre di ludopatia (o di un’altra forma di dipendenza): anche semplicemente visionare in gruppo un film, partecipare a un laboratorio artistico, fare sport in compagnia. Tutto ciò comporta un rischio estremamente basso a livello psicologico, e non implica alcun orientamento alla criminalità (un pericolo da tenere sempre in considerazione quando il disturbo è serio).
3. Sviluppare l’autoefficacia
Con il termine “autoefficacia” ci riferiamo a una fiducia nelle proprie capacità: non di rado il gioco d’azzardo patologico è tipico degli individui più insicuri, con scarsa autostima, che cercano dunque un modo per affermarsi: per vincere contro gli altri.
Un buon percorso di terapia è indicato per l’acquisizione di tale abilità. Con il tempo, sarete in grado di confidare in voi stessi e nelle vostre competenze emotive, organizzative e razionali.
4. Porsi degli obiettivi
Capita che vadano incontro alla ludopatia coloro che non hanno dei veri e propri obiettivi: le persone che si lasciano influenzare dal flusso degli eventi, e che stentano a prendere decisioni. L’autodeterminazione e l’elaborazione di progetti concreti sono un valido aiuto per fronteggiare questo disturbo.
5. Rafforzare i legami
Può sembrare scontato, ma il contatto con gli altri è essenziale per risolvere i problemi. Con ciò non vogliamo dire che dobbiate avere decine e decine di amici: ne bastano pochi, purché buoni.
I legami affettivi solidi costituiscono una difesa contro le difficoltà psicologiche e contro dipendenze come quella dal gioco d’azzardo (e dalla droga, dall’alcool ecc). Sono anche necessari per apprendere come gestire la rabbia, l’aggressività, l’impulsività e l’ansia.
Come si manifesta la ludopatia
Una piccola conclusione: a quali fattori bisogna fare attenzione nell’ambito della ludopatia?
Ci si deve preoccupare quando si notano cambiamenti nell’umore, nel modo in cui si vivono i rapporti con gli altri, nella situazione economica – dato che, spesso, i ludopatici non esitano a spendere tutto il denaro possibile. Si chiedono prestiti, si evitano le uscite con gli amici, si trascura anche il lavoro pur di giocare. Nei casi più gravi ci sono anche sintomi fisici, come la perdita dell’appetito e l’alterazione del ciclo sonno-veglia.
Il Centro San Nicola
Il centro San Nicola è specializzato nel trattamento delle dipendenze: dal gioco d’azzardo, da internet, dalle droghe e dalle bevande alcoliche, dal sesso.
Si adottano tecniche differenziate a seconda delle circostanze, e si creano percorsi di guarigione su misura per sostenere il singolo paziente. Quest’ultimo sarà assistito non solo durante la residenza breve, ma anche nei mesi successivi per scongiurare ricadute.
L’equipe del Centro San Nicola ricorre alla terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e a quella dialettico-comportamentale (DBT), alla mindfulness, alla facilitazione dei 12 passi e a molti altri strumenti efficaci. Il programma è personalizzato, ed è studiato tanto per il paziente quanto per la sua famiglia.