La Festa di San Michele, il patrono della città di Caltanissetta, si svolge il 29 settembre. Anche quest’anno purtroppo causa pandemia, i cittadini e i tantissimi devoti provenienti da più parti non potranno assistere alla spettacolare processione della statua seicentesca dell’Arcangelo che sfila per le vie della città. Racconta il Pitrè, che Caltanissetta riconobbe a San Michele Arcangelo la miracolosa intercessione che salvò la città dalla peste e per tale ragione. “…lo acclamò a suo patrono invece del Crocifisso che essa aveva sempre avuto“. La venerazione dei nisseni nei confronti dei loro santo protetto si è sempre manifestata con gran fede e in passato c’era tra i devoti chi osservava un particolare digiuno a partire dal primo lunedì dopo Pasqua. Questa pratica doveva essere rinnovata sempre nello stesso giorno e per nove anni consecutivi, al termine dei quali venivano fatte nove candele da accendere al momento della morte della persona che in vita aveva osservato il digiuno, al fine di farle ottenere la protezione e la compagnia degli angeli nel momento del trapasso. La statua dell’Arcangelo, risalente al 1600 e scolpita da Stefano Rivolsi, raffigura il Santo con corazza ed elmo, secondo l’iconografia tradizionale. S. Michele, che sovrasta il maligno ridotto in catene, simboleggia la vittoria del bene contro il male. Il Santo veniva portato in processione dai devoti portatori al grido di: “E gridammu tutti! Viva u Principi San Michele Arcangilu“, dalla cattedrale al santuario di San Michele, dove rimaneva per alcuni giorni, durante il pellegrinaggio dei fedeli. Si narra che lo scultore provò molte volte a plasmare il volto del Santo, ogni volta restando insoddisfatto. Dopo vari tentativi, stremato, si addormentò e al suo risveglio trovò il volto del Santo già scolpito e bellissimo. La celebrazione cittadina prevedeva anche la sfilata di bambini, vestiti secondo il costume del Santo, che precedevano la banda musicale ed il fercolo del Patrono, portato a spalla dai fedeli scalzi. Infatti la caratteristica principale della processione consiste nel fatto che la statua del Santo è trasportata e seguita dai fedeli che, per grazia ricevuta, esprimono la loro devozione camminando scalzi. Purtroppo come detto per il secondo anno consecutivo la Curia ha deciso di non fare sfilare il Santo causa pandemia. Decisione questa che ha lasciato l’amaro in bocca a molti Nisseni e non solo. Si può capire l’anno scorso quando il COVID dilagava ma quest’anno con molte persone vaccinate e con la ripresa di tutte le attività e della normalità quotidiana lasciare”a casa” San Michele che salvò Caltanissetta dalla peste lascia davvero perplessi!
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