Riapre oggi, con un nuovo progetto museografico e un nuovo allestimento, il Castello Grifeo di Partanna (Tp), una delle fortezze meglio conservate della Sicilia.
Al suo interno, le sezioni dedicate alla preistoria, all’arte medievale, alla storia delle famiglie locali, alla storia del vino e uno spazio destinato alle tradizioni locali.
L’inaugurazione รจ fissata alle 18.30 alla presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, mia, del sindaco di Partanna Nicolรฒ Catania, e del direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Bernardo Agrรฒ.
Ricche le sezioni del museo: sii parte dallโarea Archeologico-Preistorica, dove sono presenti reperti di etร compresa fra il Paleolitico e il Neolitico provenienti, in larga parte, dallโarea di Contrada Stretto Partanna e da alcune necropoli del territorio belicino, dove si trovano tombe a grotticella e a camera datate tra la media e la tarda etร del Bronzo.
La sezione di Arte medievale e moderna custodisce dipinti e affreschi che risalgono a un’epoca compresa tra il XV โ XVII secolo. Spicca il portale d’ingresso della” Sala del Trono” che รจ sormontato da un bassorilievo marmoreo opera di Francesco Laurana che ebbe bottega a Partanna nel 1468. Particolarmente prezioso per la sua bellezza, ma anche per la singolaritร della vicenda che ne ha determinato la deturpazione, il polittico della Madonna del Rosario tra Santi domenicani, datato 1585 proveniente dalla chiesa di San Francesco dโAssisi che porta la firma del pittore fiammingo Simon de Wobreck, attivo in Sicilia tra il 1557 e il 1585. Lโopera nel 1910 fu portata presso i depositi della galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo in seguito ad un atto vandalico perpetrato da un sacrista.
L’altra sezione รจ costituita dalla casa-museo dove sono presenti gli arredi che testimoniano la vita nel Castello tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Una quarta sezione comprende una raccolta di oggetti di carattere etno-antropologico che testimoniano momenti di vita e ritualitร della comunitร nel tempo.
In questo spazio, realizzato in collaborazione con realtร come “Iter Vitis”, l’itinerario internazionale riconosciuto dal Consiglio d’Europa, si racconta la storia millenaria del vino in Sicilia.